MAYA THILA - ATOLLO DI ARI - MALDIVE - OCEANO INDIANO

MARE LOCALIZZAZIONE PROFONDITA' DIFFICOLTA' INTERESSE BIOLOGICO

OCEANO INDIANO

ATOLLO DI ARI

 8- 38 Mt.

MEDIA

ELEVATO

CORRENTE VISIBILITA' PERICOLI LOCALIZZAZIONE INTERESSE FOTOGRAFICO
DA MODERATA A FORTE DISCRETA, TALVOLTA BUONA

NESSUNO

MEDIA

ELEVATO

L'imponente ed elegante barca, l'Atoll Cruiser,  che da alcuni giorni ci sta portando a fare immersioni in giro per gli atolli maldiviani questa mattina è rimasta ancorata nella laguna a sud dell'isola di Mayafushi, nell'atollo di Ari. Il dhoni di appoggio, perfettamente equipaggiato per le attività subacquee, scivola velocemente tra le onde diretto verso la famosa secca di Maya Thila, oasi marina considerata a tutti gli effetti una delle migliori dell'atollo di Ari e forse di tutte le Maldive. Solo da pochi minuti il sole ha iniziato a illuminare la zona, il GPS indica che mancano 2 miglia al punto, nessuna altra imbarcazione nell'area, questa mattina saremo i primi a entrare in acqua.. Nel briefing le due guide, Andrea (italianissimo) e Mario (maldiviano) hanno rimarcato la necessità di stare molto vicini per via della corrente e soprattutto, in caso di incontro con i "grigi" di appoggiarsi delicatamente sul fondo e aspettare con pazienza il loro ritorno, evitare soprattutto di seguirli perchè tale comportamento li spaventerebbe e ne pregiudicherebbe il ritorno.

Il dhoni non si ancora, ci lascia in un posto in mezzo al mare dove l'esperto capitano ha individuato con un colpo d'occhio il cappello della secca (thila in maldiviano). Iniziamo a scendere e subito la corrente si fa sentire, la capacità delle guide, peraltro già evidenziata nei giorni passati, ci permette di andare subito nella zona dove la parete scende verso il fondale e la corrente è decisamente più accettabile. Raggiungiamo velocemente i 35 metri e subito intravediamo sul fondale sabbioso una decina di squali pinna bianca che pigramente si spostano solo di qualche metro se avvicinati per poi riposarsi sulla sabbia. Un gran numero di soggetti permette di fare foto da diverse angolazioni. Pochi minuti dopo ecco Mario indicare il blu, tre squali grigi pattugliano il reef qualche metro sopra di noi. Il segnale è perentorio e in pochissimo tempo siamo anche noi appoggiati sul fondale sabbioso, ed ecco che come previsto gli imponenti e curiosi squali grigi iniziano a girarci intorno a distanze sempre più ridotte. Per nulla impauriti si mettono in mostra da diverse angolazioni per la gioia di chi ha una macchina fotografica. Arriviamo a contarne fino a sei nello stesso momento. La visione è davvero incantevole e, in certi momenti, un pò inquietante.

Il tempo passa veloce e i 37 metri di profondità sono inclementi con i nostri computer, risaliamo lungo la parete di questa area marina protetta, tutta ricoperta di coralli bellissimi. Ma le sorprese non sono finite, in mezzo a migliaia di pesci ecco di nuovo i grigi, forse ci hanno seguiti, sembrano quasi scortarci fino al limitare del cappello della thila, qui la corrente è di nuovo forte e si fatica un pò a rimanere "agganciati" al reef mentre i grigi, insieme ad una mezza dozzina di pinna bianca (quelli che abbiamo disturbato prima sul fondo) continuano a fare da soggetti per le nostre fotocamere.

Mentre siamo estasiati da tanta abbondanza di squali e altri pelagici, ecco che Andrea indica qualcosa verso l'alto, tre mante ci passano vicinissime e calamitano le nostre attenzioni. Ma non sono solo di passaggio, accarezzate dalle nostre bolle, volteggiano qualche metro sopra di noi per diversi minuti.

Andrea ci richiama, sono gà passati 42 minuti, tutti fatti di emozioni e di incontri, risaliamo sul cappello della secca con la corrente che ci sposta velocissimi, i tre minuti di stop passano in un attimo, usciamo fuori ed ecco il dhoni che prontamente ci recupera.

Mentre torniamo verso l'Atoll Cruiser, ancorata in laguna, ci scambiamo le prime impressioni, davvero un'immersione "degna di nota", possiamo dire di aver passato 40 minuti in compagnia degli squali, le foto scattate dimostreranno che oltre ai grigi e ai pinna bianca abbiamo incontrato due "silver tip" e alcuni pinna nera.

Maya Thila può, senza alcun dubbio, essere considerata uno dei migliori "shark point" di tutte le maldive.