Il giorno: imprecisato all'inizio dell'autunno del 2007.
Il posto : Laos vicino al confine con la Thailandia, poco oltre il Nongkhai Border Checkpoint, un tempio buddista del quale
nemmeno bene ricordo il nome, affacciato sul Mekong a poca distanza da Vientane, la capitale. Il tempio era uno di quei luoghi
dove si respira l'odore dell'incenso e i profumi del sud est asiatico, permeato di una grande spiritualità buddhista, dove
il turismo e la globalizzazione ancora non erano arrivati e i ritmi erano dettati dal sorgere e dal tramontare del sole e dai Mantra
che accompagnavano la meditazione.
Il mio maestro: un monaco buddhistatra i 60 e i 70 che parlava un giusto un po' di inglese, si faceva chiamare Khan, diminuitivo
di un nome impronunciabile, era una persona disponibile e di basso profilo ma con un carisma fuori dal comune.
Ero arrivato lì per imparare le tecniche di meditazione in un periodo, uno dei molti, nel quale le cose della mia vita sembravano
molto in salita. Un giorno lamentandomi con lui del comportamento di altri miei simili mi disse: "the behavior of others speaks
of them, your behavior speaks of you" ( o qualcosa del genere) invitandomi a reagire positivamente anche di fronte ai peggiori
comportamenti perché, a suo dire, è più importante cercare qualcosa di positivo nel negativo piuttosto che reagire con
rabbia o negatività agli eventi quotidiani... e quanto aveva ragione maestro Khan.
Se non trovi nulla di positivo non vuol dire che non ci sia , significa che, o non lo hai cercato abbastanza bene
o non lo hai trovato. Cerca meglio, magari rifletti e cerca dentro te stesso, spazzando le foglie.
Si, questo era il mio principale compito al tempio, spazzare le foglie dal vialetto e, in un luogo in cui non esistono autunno
e inverno, foglie ce ne sono sempre. Il maestro mi diceva sempre che i lavori umili
ci renderanno migliori e il sorriso e la positività ci renderanno uno spettacolo meraviglioso e inimitabile.
Dopo un'esperienza indimenticabile che cambiò la mia vita per sempre, si avvicinava il giorno del ritorno a casa.
L'ultimo giorno al tempio, il maestro Khan mi chiamo per congedarsi da me e mi disse: "torna alla tua vita e fai tesoro degli
insegnamenti che hai appreso qui, ti serviranno. Se un giorno dovessi sentirti perso e la disperazione dovesse prendere il
sopravvento, ritorna qui, se non puoi tornare con il corpo, torna almeno con la mente e tutto andrà meglio.... sei un uomo
meraviglioso e meriti il meglio."
Il mattino seguente, varcai la soglia del tempio con le lacrime agli occhi, davanti la strada che mi riportava dai miei figli,
dietro il tempio che rappresentava un passaggio importante, forse uno dei più importanti della mia esistenza.
Sono tornato Maestro Khan, dopo 17 anni, tu non ci sei più, mi immagino che tu possa aver raggiunto l'illuminazione
o comunque tu possa aver avuto una buona rinascita, da parte mia, sono ancora qui. Non mollo... E grazie ancora
per i tuoi insegnamenti, li porto ogni giorno nella mia mente.
Max
Marzo 2024