IL TUBO - CAP MARTIN - MENTON - FRANCIA

MARE LOCALIZZAZIONE PROFONDITA' DIFFICOLTA' INTERESSE BIOLOGICO

MEDITERRANEO

ESTREMITA SUD DI CAP MARTIN

5 - 45 Mt.

MEDIA

ELEVATO

CORRENTE VISIBILITA' PERICOLI LOCALIZZAZIONE INTERESSE FOTOGRAFICO
LIEVE O MODERATA DISCRETA, TALVOLTA BUONA

IMBARCAZIONI

FACILE

MEDIO

L'immersione del "tubo" di Cap Martin non è un segreto anzi, di certo è una delle più conosciute immersioni della Costa Azzurra buona anche con partenza "da terra" senza l'appoggio di un'imbarcazione.

Arriviamo presto sulla punta del capo e siamo quasi fortunati a trovare subito un poarcheggio libero nei cinque posti disponibili. L'area prospicente il parcheggio è idonea alla preparazione delle attrezzature e quindi in pochi minuti siamo già pronti a scendere in acqua, il mare è piatto, il sole è già alto nel cielo ma la temperatura si aggira sui 10° gradi, buona per questo dicembre che sembra un pò primavera. Percorriamo 1 200 metri che ci separano dal punto di ingresso con tutta l'attrezzatura già indossata attirando gli sguardi delle poche persone che sono in giro sulla passeggiata del capo. L'entrata non è delle più facili e la muta stagna non ci agevola il lavoro però la quasi completa assenza di onde ci permette di "sfangarcela" abbastanza bene. Siamo in acqua, la visibilità è ottima, troviamo subito il tubo che ci farà da guida. In realtà non è altro che un tubo di metallo del diametro di circa un metro che parte dal capo e scende almeno fino a -60 (fin lì l'ho seguito poi ho pensato che fosse una bischerata scendere più giù n.d.M.), probabilmente una vecchia condotta di scarico fognario oramai in disuso.

Come pianificato nel briefing ci teniamo a quote leggere tenendo sotto di noi il profilo del tubo in modo da guadagnare un pò di tempo più avanti. Quando il tubo sembra sparire nel blu, lasciamo i -14 ed arriviamo sul fondo, a -32. Un'occhio al computer e già sappiamo che da li a poco troveremo la "tombant", un gruppetto di scogli con un paio di pareti degne di nota. Il tubo a questa profondità è completamente ricoperto da rami di gorgonia rossa che ondeggiano sospinti dalla corrente, oggi non particolarmente forte.

Arrivati a -35 ecco il gruppetto di scogli, a circa 5 metri di distanza dal tubo, intravediamo qualcosa di "strano", non ci posso credere, chiamo delicatamente la mia "dive buddy", li, a pochi metri da noi ci sono due pesci luna, per nulla spaventati si offrono per una manciata di foto scattate con il cuore in gola dall'emozione. Sono davvero imponenti, uno dei due credo meriti la definizione di enorme. Sono passati pochi minuti dall'inizio dell'immersione e già un incontro importante. Mentre i due pesci luna si allontanano verso il largo proseguiamo seguendo il tubo per fare qualche foto alle uova di gattuccio depositate sulle gorgonie. Mentre scatto qualche foto Elena mi chiama, dentro un anfratto di roccia ha trovato un bell'esemplare di gattuccio che si riposa, per nulla infastidito dai nostri flash.

Siamo a -46, il tubo è davvero un'esplosione di gorgonia rossa e nuvole di Anthias disegnano uno spettacolo indescrivibile. Risaliamo fino alle rocce a -37 ed ecco che proprio la dove c'erano i pesci luna vediamo un branco di barracuda.......sono indeciso, giornata fortunata o narcosi d'azoto ?

Il tempo vola e soprattutto i minuti di deco si accumulano, risaliamo seguendo il tubo, riferimento certo che ci riporterà al punto di ingresso, soffermandoci ad ogni "giuntura" del tubo, ad ogni sosta incontriamo un grongo, una murena, un'aragosta e moltissime flabelline, i nudibranchi più diffusi in quest'area.

A - 20 ecco due belle seppie a fare ancora da soggetto alle nostre foto, uno sguardo un pò più in la ed ecco un polpo di dimensioni notevoli.

Sempre seguendo il tubo arriviamo a -5 dove passeremo i prossimi 8 minuti, il prezzo da pagare per il gattuccio di poco fa. Il tempo però vola e la sosta di decompressione non è così noiosa perchè siamo circondati letteralmente da saraghi, donzelle, tordi che ci aiutano a far passare più velocemente il tempo.

Riemergiamo tra gli occhi un pò stupiti e un pò seccati di due pescatori che devono spostarsi per permetterci di risalire dalla scaletta, cosa non agevole anche perchè adesso, complici un pò di imbarcazioni in zona qualche onda si fa sentire.

Torniamo alla macchina e ancora una volta questa immersione non ha deluso le nostre aspettative, non è la prima volta che facciamo incontri importanti qui a due passi dalla cittadina di frontiera di Menton.

Alla prossima

 

P.S.: attenzione non lasciare oggetti di valore in macchina........ per evitare spiacevoli inconvenienti.